lunedì 13 gennaio 2014

La zia Caty :)

  E’ sempre stata una zia speciale, quante volte ripetevo da bambina: anch’io faccio come la zia Caty, non mi sposo. Eh… sto seguendo il suo esempio. Avrò sempre nella mente lei che picchiando i pugni sul tavolo ridendo diceva: brava Elena, tè botà! Spuset mia!!!
Ricordo ancora quel giorno d’estate io e le mie cugine sedute sulla staccionata, quando si è seduta lei  siamo cadute tutte a terra, eravamo la distese nell’erba a ridere a crepapelle, poi con il tuo fare da simpaticona hai avvisato mio padre del danno fatto. Ricordo quando restava da noi a pranzo, le lavate di capo perché io e mio padre non andavamo a messa, e i “religiosi  rimproveri” che ci faceva.
    E’ stata e sarà sempre la dolce e simpatica zia che mi ha sempre insegnato la semplicità. Adoravo osservare come si sorprendeva e stupiva per cose a me ormai futili, lei vedeva sempre il bello ovunque, sempre… “ che lussssso” diceva con gli occhi sbarrati talmente era stupefatta.
   Anche quando contro il volere di mio padre ha deciso di passare i suoi “ultimi” anni al ricovero, si stupiva di quanto si trovasse bene, diceva: qui faccio la signora, mangio dormo, durante il giorno c’è la chiesetta, e la maglia da fare. Poi c’è un lusso. Io che sorridevo e rispondevo: beh, hai servito una famiglia nobile per tanti anni, adesso sei ricompensata. E poi esordiva con la solita domanda: hai il moroso? Al mio no lei rispondeva sorridente: brava brava te botà!!!
    La zia che adorava andare a “sgregn”,  che mi raccontava le vicende della guerra, degli anni al servizio della nobile famiglia… che quando viveva da sola nessuno l’ha mai spaventata, capace di difendersi e astuta con i truffatori che si presentavano alla porta. E poi era benvoluta da tutti i vicini di casa.. In questi ultimi anni anche al ricovero era ben voluta dagl’inservienti, ma come si poteva negarle l’affetto? Era così buona e sempre solare.
Quando qualche anziano si lamentava, lei mi diceva: non farci caso, quello fa sempre così è un brontolone.
  Si fidava sempre di me, sono stata la sua spalla quando è stata ricoverata in ospedale, quando doveva fare qualche visita.
Sempre aggiornata sugli eventi, addirittura  preoccupata per il lavoro a seguito della crisi economica, preoccupata per la retta del ricovero, abbiamo cercato di nasconderle che non bastava più la sua pensione, le mentivamo a riguardo, a fin di bene per non farla preoccupare o vergognare.
Quando le ho regalato il libro di  Papa Francesco dopo lo stupore iniziale e i ringraziamenti e miriadi di baci mi dice: ma Elena! Con la crisi che c’è sei stata li a spendere per me? Risposi scherzosamente: ehhh zia, ho fatto il mutuo per questo libbro.
Ricordo che alla fine della mia visita nel salutarla le facevo sempre la stessa battuta: zia, mi raccomando fai la brava e non scappare con i “murus”, o con gl’infermieri. Ridendo cercava di darmi un finto scappellotto in testa. Mi raccomandava sempre: quando esci dal ricovero assicurati che il cancello sia chiuso bene, ci sono certi nonnini che cercano di scappare.
   Ad ogni suo compleanno diceva: eh si è dimenticato di me. E io le rispondevo: no zia, non ti vuole in paradiso, hai detto troppi rosari qui sulla terra, tu non vai in paradiso ma sbuchi fuori dall’altra parte. Basta pregare! L’hai annoiato con tutte quelle preghiere. Ma t’immagini quando arriverai lassù? Quando il Signore ti vede scappa!!!
E lei rideva, e come rideva… ecco ho nella mente il suo sorriso. Era forte, grande, vivace solo un po’ troppo devota al quel Lui che da lassù oggi l’ha  portata via soffrendo anche troppo ( poteva almeno degnarsi di farla morire nel sonno visti i suoi oltre 102 anni)
Ecco non si è dimenticato, l’ha lasciata vivere più di 102 anni perché era troppo speciale! Bello il mio legame con lei,  l’ho autenticato restando al suo fianco negli ultimi istanti. Ho cercato di mantenere la promessa che avrei messo parola sul fatto che voleva esser cremata, ecco fatto, i parenti un po’ sbalorditi dalla sua scelta ma alla fine hanno accettato. Che furba, nonostante la lettera che aveva scritto voleva altre persone che fosse compiuto il suo volere, e così è mercoledì saranno riconsegnate le sue ceneri. Ma come dice Padre Angelo, la tomba migliore è il nostro cuore.
E niente lacrime, quando penso a lei sorrido, era troppo forte… il mito di tutte noi nipoti e pronipoti, e io voglio seguire il suo esempio, magari meno devota di lei, ma sempre e solo single!!!

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