giovedì 27 ottobre 2011

miei ricoveri ospedalieri, che ricordi :D

Con gli ospedali ho brutti ricordi, almeno per i ricoveri di fratello e padre... per quanto riguarda me invece, beh... visto come sono... ricordi buffi, strani.

Ricordo il vecchio ospedale di Montichiari, quel ricovero e il continuo spostamento da un reparto all'altro, non si riusciva a capire l'origine del mio malessere. Appendicite? No... dovevo essere operata, ma al momento dell'operazione dietro front del primario: no no... questa bimbetta ha qualcos'altro. (per fortuna, scampata al bisturi) La notte prima dell'intervento non dormii dalla fifa, vedevo le ragazze della camerata doloranti e in lacrime con le mamme accanto, il mio pensiero continuo: odddio domani tocca a me stare così? Il mattino mi preparano per l'intervento ma accuso altri dolori diversi dall'appendicite e il primario mi visita: operazione annullata, ma via vai di siringhe e dottori. Ricordo che spostarono il mio letto dalla camerata piena di ragazze operate ad un altro reparto, cameretta da sola. Si temeva fossi infettiva? Invece dopo giorni misero una ragazzina accanto a me, stessi sintomi, ma lei se la cavò con solo 3 giorni di ricovero.
Ricordo il volto preoccupato della nonna Rosy, le sue lacrime perchè non sapeva nascondere la sua paura, mi dispiaceva vederla così, lei ancora prima della mia nascita combatteva conto il cancro. Ricordo il nonno Fausto che entrava in ospedale, lo vedevo dalla finestra con il suo mantello nero ( cimelio della guerra in russia), una volta arrivato nella mia stanza lui rideva e faceva mille battute, e mi raccontava quello che aveva passato lui negli ospedali per via del cuore e dei postumi della guerra. Mi tranquillizzava il pensiero che i miei nonni abitavano difronte all'ospedale e quindi potevo vederli quando volevo, ricordo che mi ripetevo spesso: i nonni sono qui vicino. Ricordo la mia vicina di letto, piagnucolona. Ricordo Caterina, l'infermiera che mi teneva d'occhio e che con tanta grazia mi faceva tutti gli esami clinici. Per lei preparai un disegno con tanta tanta cura.
Ricordo purtroppo le mie febbri a 41 anche 42 che mi facevano delirare, non auguro a nessuno, sentivo tutto nonostante il delirio e sentivo anche i commenti preoccupati di mamma.
Ricordo la porta della mia stanza sempre aperta, il mio delirio lo ricordo così: quella porta diventava offuscata, le infermiere erano solo ombre, le voci le sentivo lontane, ma percepivo la preoccupazione per la mia febbre altissima, vedevo queste ombre intorno a me, e sentivo le mani che mi toccavano la fronte, mi sentivo prendere le braccia, e sentivo ripetere il mio nome in continuazione.
Quando si abbassava la febbre, nel letto non ci volevo stare e così caricavo la vicina piagnucolona sulla sedia a rotelle per invalidi e correvo per tutto il corridoio, oppure con altri bimbi organizzavamo gare di sedie a rotelle. Che casinista!!!
Furono 10 giorni lunghissimi, di esami clinici continui, volti preoccupati dei parenti, volti dubbiosi dei vari medici, rimproveri delle infermiere per le mie scorribande e quella caposala che urlava per farmi stare nel letto. Ero curiosa, e come un agente 007 scappavo dalla mia stanza, volevo andare nel reparto dove ci sono i bimbi appena nati, ma nonostante usavo il mobiglio o le piante per nascondermi, la caposala mi trovava sempre e mi rispediva nel letto e diceva: ma con la febbre così alta di stanotte come fai a essere già così vispa?

La nonna che mi portava tanti gelati, l'unica cosa che potevo mangiare, ricordo la sua espressione mentre era seduta vicino al mio letto, le dissi: nonna ma io sto bene, sono felice perchè mangio tanti gelati.
Lei mi sorrise, e subito corse in bagno... la sentii singhiozzare.

Avevo otto anni, forse non capivo, o forse avevo una nonna troppo apprensiva.

Ricordo le visite delle cugine più grandi di me, e i regali: la bambola di stoffa con i capelli rossi mi è rimasta nel cuore.

I miei compagni di classe mi scrissero una lettera, mi aspettavano, io a scuola non ci volevo tornare e pensavo: ma questi rompi palle che mi scherzano perchè sono figlia di agricoltori adesso sentono la mia mancanza?

Alla fine arriva il verdetto: stomatite acuta e gengivite, unica nota positiva: i gelati. Per il resto solo bruciori, dolori e quella febbre così alta che non dimenticherò mai più.
Ricordo quando mi hanno dimesso, dal basso dei miei otto anni guardavo mia madre e mio padre parlare con il primario, i volti sorridenti dei nonni. Ricordo la mia camera il mio letto, i giorni di convalescenza e il ritorno a scuola: entro dalla porta e la maestra mi abbraccia affettuosamente ribadendo quanto fossi mancata e che tutti erano preoccupati. In cuor mio le avrei sputato addosso, a lei e a tutti i miei compagni che poi nell'ora di ricreazione fecero a gara per sapere cosa mi avevano fatto in ospedale.


Da adulta, 26 anni circa mi operarono dalle tonsille. Più la fifa che l'intervento.
Un continuo gufare di quelli che raccontavano dei dolori atroci per il post operazione e leggende metropolitane riguardanti interventi alla gola...
Beh... non fu così male: quella mattina mi fecero indossare quel camice così ridicolo, a tutti i pazienti diedero un calmante, a me no. Siccome ero la prima ho rincorso infermiere, caposala, dottori vari per richiedere anch'io quel calmante, ma nessuno mi diede ascolto. Anzi! Mi spedirono in pneumologia per le lastre ai polmoni... ???? Sono ignorante in merito, ma cosa significavano i polmoni con l'operazione delle tonsille. Arriva il momento, sdraiata sul mio letto vedo scorrere le cose, corridoi, ascensori... mia madre in ansia.
Arrivo nell'anticamera prima della sala operatoria, ero curiosa come una faina!!! Mi guardavo attorno con mille domande, si spalancano le porte della sala, e vengo messa sotto quel riflettore classico ed esclamo divertita: wow come nei film!! Che sballo!!! e inizio a toccare a destra e a manca, ma subito vengo bloccata e mi fanno una puntura, poi un altra e alla fine altra ancora, dico: hei infermiera, vabbè che sono cicciotta, ma non è un po troppa ste anestesia?
Lei ride e guardando divertita i suoi colleghi mi risponde: signorina l'anestesia si inietta poco alla volta. Ora, provi a pensare a dove vuole andare.
io: come dove voglio andare?
lei: un luogo che le piace.
io: ahhh si... tenerife, ci sono stata in vacanza, si si voglio tornare a Tenerife.
Sento qualcuno che dice: ecco, l'aereo è in partenza per Tenerife, ora s'inizia a volare!
Ricordo una mano con un respiratore verso il mio volto e poi il nulla...

Mi sento schiaffeggiare e dire: siamo atterrati signorina!! Siamo a Tenerife!!! Sveglia!!!
Mi mettono nella stanza prima della sala operatoria e chiudono le porte, difronte a me un ragazzo che mi guarda male, ora tocca lui. Ero come drogata, ricordo di essermi seduta sul letto e ho detto: hei, è sballoso la dentro, ohhh non senti un cavolo. Io sto già bene!!!!
Lui mi sorride e dice: devo fare un intervento al setto nasale, credo sia diverso per me.
Esce l'infermiera mi guarda allibita e mi dice: ma come? che ci fai seduta, sdraiati!!! Ma come fai a parlare che ti abbiamo appena operato? Sdraiata!!! e zitta!!!
Mi riporta nella stanza e nel corridoio incontro mia madre, mentre l'infermiera spingeva il mio letto mi rimetto seduta e chiacchiero con mia mamma, non ricordo cosa ho detto, ricordo solo che mia madre mi disse: stai benissimo te, io vado a casa!!!
Poi sento l'infermiera: insomma, stai sdraiata e zitta!!!
Mi lasciano nella stanza, sonnellino, mi sveglio dai lamenti di un bimbo appena operato alle adenoidi. La madre in agitazione, sviene. Ricoverata pure lei. Per tutto il santo giorno solo pianti e lamenti... volevo scappare. Niente pranzo e la cena un misero yogurt al naturale, iniziarono i miei lamenti, ma di stomaco però :D
Ho iniziato a girare come uno zombie per le stanze a chiacchiarare con qualcuno. Incontro il primario che con fare da despota mi dice: insomma!!! Ma lei è appena stata operata!!! Deve stare tranquilla a letto e zitta. La lingua le dovevo togliere, non le tonsille!!! Vedrà che così facendo domani la troverò tramortita a letto con un forte mal di gola!!!

La sera arrivarono mio fratello, e le mie amiche. Mio fratello due anni prima per colpa dell'operazione alle tonsille fece delle brutte emoragie, vedendomi così ringalluzzita si stupì e disse: te guarda mia sorella, manco così la fanno stare zitta, e pensare che invece io ho patito tanto.
Accompagno le mie amiche a fumare e poi le saluto
Il giorno dopo, stavo meglio di prima. Il primario mi dimette e dice: certo che erano davvero secche le sue tonsille, forse è per questo che non ha dolori. Però a casa per qualche giorno non deve mangiare cose calde.

Arrivata a casa: mamma fammi una pasta che ho fame.
Mangiata la pasta bella fumante, digerita, e nulla è successo...

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