lunedì 30 agosto 2010

Paparone mio...



30/08/10
Mi hanno chiesto di scriverti una poesia,
ma non basterebbe un encinclopedia per descriverti.
TI VOGLIO BENE PAPA'
E VOGLIO PENSARTI VICINO A PAOLO CHE VE LA STATE RIDENDO

PAPA' IO CI HO PROVATO AD FARTI RIPARTIRE IL CUORE,
SCUSA SE NON CI SONO RIUSCITA
PAPA' MI MANCHERAI TANTO
PAPAAAAAAAAAAAAAAAA
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04/09/10
Da ora in poi in questo blog mi rivolgerò sempre come se parlassi a mio padre.
I tre giorni di veglia sono stati strazianti, ma eri li e potevo toccarti. Non dimenticherò mai il momento dell'infarto, e quando i soccorsi se ne sono andati, siamo rimasti da soli io e te. Eri li nel tuo letto ti ho pulito con una salvietta bagnata, le mie lacrime si assorbivano sulla tua pelle come se volessi portare via qualcosa di me, si caro papi, ti sei portato via il mio cuore.
Ho fatto di tutto perchè il funerale fosse raffinato, senza enfasi e stramberie, perchè nonostante eri estroso non sopportavi l'esagerazione, adoravi le cose semplici. Ho fatto del mio meglio, ho scelto le canzoni che ti piacevano, dopo lunedì sera che non riuscivo a fare la poesia, sono riuscita invece a creare in pochi versi tutto il nostro amore per te.
Ora sono rassegnata, ancora la tristezza è palpabile tutt'intorno caro paparone...
Tanti ancora non sanno, c'è stato chi si è infuriato perchè ha saputo in ritardo della tua morte.
Caro paparone, non avrei mai pensato che due mesi dopo, in un mercoledì di sole avrei fatto lo stesso tragitto di quando abbiamo portato Paolo al campo santo...
Ricordi pa? Eravamo vicini al funerale di Paolo, tu non piangevi, ma la tua tristezza la sentivo, avresti mai creduto che poi ci saremmo passati anche noi?
Ho scritto qui della mia sofferenza per la perdita di Paolo, non avrei mai pensato di dover affrontare la tua, è devastante caro papà... è devastante...
Non ti posso vedere o abbracciare, ma spero tanto di farlo nei sogni perchè mi manchi tantissimo,
passare al camposanto a trovarti è di una tristezza immensa ma lo faccio, non voglio lasciarti solo in mezzo a tanti sconosciuti, ma poi mi dico che sei vicino al tuo amico Paolo.
Questo disegno, del destino o di Dio: amici e vicini di casa, e ora vicini anche nell'eterno riposo...
Paparone, sarò forte, mi sento già forte, non chiedo nulla perchè nella vita mi hai dato tanto, mi hai insegnato tanto, vorrei solo che da lassù tu protegga Laura e Manuel. Altro non voglio, dovrò solo io con le mie forze farcela.
Ci ho provato a far ripartire il cuore, è tremendo paparone: tu che insieme alla mamma in un gesto d'amore mi avete dato la vita, non ho saputo strapparti alla morte. Scusa papà...
Hai visto quanta gente? Il nostro cortile così grande non riusciva a contenere tutti, hanno dovuto mettersi in coda. Hai visto caro papino quanti fiori? Laura si domanda il perchè, anche se credo che abbia capito perfettamente la tua assenza. E' preoccupata povera piccina, si chiede se non vedendoti si dimenticherà. Ma le abbiamo spiegato che ci sono i bei ricordi di quando vi facevate i dispetti a vicenda. Continua caro papi a farle volare l'acquilone, come quel giorno. Stalle vicino il primo giorno di scuola.
Noi ce la metteremo tutta in azienda, grazie ai tuoi insegnamenti mirati non ci hai lasciato un fardello da imparare, sappiamo già tutto e stiamo già lavorando tanto. Grazie paparone...
La mamma dice di non avere più lacrime, le fa male lo stomaco, tu non la sopportavi quando piangeva, ma lasciale il tempo di capire caro papi. Il tuo letto vuoto mi crea un forte blocco, quindi comprendi lei che dormiva accanto a te... Il tuo posto a tavola, di giorno mi convinco che sei via per lavoro, ma la sera è atroce vederlo vuoto, allora mi siedo io... COsì la mamma portà sempre mettere il piatto in quel posto e sarà meno doloroso.
La tua officina è ancora come l'hai lasciata tu domenica, la nostra cagnolina ha cambiato posto, non dorme più sotto il portico ma resta sul portone, credo ti aspetti per le coccole che tutte le mattine gli facevi. Tutta la cascina è in ordine, il tuo gazeebo è uno dei segni più evidenti delle tue creazioni, ogni cosa ricorda te, tutto, la casa è piena di tue invenzioni e creazioni. Il gazeebo tutte le sere è colmo degli amici di Marco che passano come sempre, come prima, a trovarlo o a trascorrere la serata vicini alla piscina e comodi a fumare. Manchi anche a loro, per le sciocchezze che vi dicevate, e le barzellette raccontate. Ma andati via loro tutto assume tristezza, eppure la casa è identica a prima, la sala e il tuo enorme tavolo sono uguali, ma è tutto triste senza te.
Ti prometto che io e Marco cureremo il giardino, non lo trascurerò perchè tu ci tenevi tanto.
Oggi, domani che è domenica sarà il primo weekend senza te, io che il sabato pomeriggio faccio le pulizie e tu odiavi il mio aspirapolvere - spegni quel bacano- dicevi sempre. La domenica quando non ero in mountainbike ti sentivo cantare mentre facevi bricolage.
I tuoi canti notturni che facevi nel sonno mi mancheranno tanto...
Caro paparone, dicevi che ti sarebbe piaciuto rinascere in montagna d'estate, non smetterò di fare snowboard perchè dicevi sempre che se anche non capivi il mio sport e lo stare al freddo sulle piste, però ti piaceva il fatto di vedermi felice. Porterò io la mamma a Vermiglio dai vostri amici, te lo prometto. Penso io a lei ora, lei che non ha più lacrime...
Ora mi rincuora il fatto che te ne sei andato all'improvviso, non come la nonna dopo mesi di agonia. Per noi è letale questo improvviso allontanamento, ma, siamo rincuorati per te che attivo quanto eri non avresti mai acettato una morte lenta. E poi caro paparone, questo disegno che ti ha voluto dopo poco tempo vicino a Paolo e a Rosina, i tuoi carissimi amici morti poco fa, fammi capire questo disegno... perchè?
Mi consola sapere che ora hai potuto abbracciare la tua mamma, il tuo papà che non ricordavi per la sua prematura morte alla tua giovane età. Rivedere tuo fratello finalmente fuori dalle grinfie malefiche della zia. E poi ti vedo già a confabulare di lavoro con Paolo, parlare di noi con Rosina.
Vai caro papà, dicono che piangerti troppo blocchi il tuo cammino verso il paradiso, e se davvero esiste non voglio bloccarti e farti soffrire ancora, vai papà, vai pure in quel mondo meraviglioso in cui tanto credi. Ti vedo in ogni tua cosa, anche sul lavoro, a casa, in auto... sempre... e per sentirmi più vicino a te verrò in montagna.
Ciao Paparone mio...

1 commento:

Any74 ha detto...

Una sera di giugno, luna piena e un pochino di nubi. Ho pensato, a te seduto su una di quelle nubi con le gambe a penzoloni, fra le dita la tua sigaretta. Come nella foto con Manuel e Laura tutti e tre seduti sul muretto. Però questa volta non guardavi alla tua sinistra i tuoi pupilli, guardavi giù da quelle nuvole. Mi manchi, e visto il malessere che mi coglie d'improvviso durante la giornata... beh... mi manchi come mi manca l'aria in quel momento. Mi manchi da morire...