lunedì 27 luglio 2009

VAL DI GENOVA - 26 LUGLIO 2009




Escursione più semplice dal punto di vista agonistico, meno salite con troppa pendenza, ma è stato il mio primo approccio con le salite sterrare, un dramma! Ci ero quasi riuscita, mancavano 100 metri al rifugio, Gianni insisteva che avrei fatto un arrivo trionfale, invece...
Quei 100 metri sono stati interrotti da un masso che no preso in pieno e sono caduta, non ho ancora la forza di tenere bene la bike in mezzo ai ciotoli. Unica cosa la mia delusione sentendomi chiedere dai passanti se avevo bisogno, loro gentili, ma io ero avvilita...

Gianni spiega ai presenti che sono solo alla quarta uscita, e che per me arrivare fino li è stato un vero traguardo, una signora ( forse pensandoci fidanzati) ci guarda e dice:- signorina ma lei fa tutte queste fatiche per disperazione o per amore?

La prima cosa che mi è passata per la mente:- passione signora, passione per la montagna...

e poi ho continuato il mio tragitto, anche se volevo spaccarle la mtb in testa, ma chi le ha detto qualcosa? Forse la disperata è lei che fa battute cretine per farsi notare...
Ma per non abbassarmi a certi livelli, sto zitta e continuo per la mia strada.


Stupida che sono ho sbagliato intimo e le cuciture mi hanno rovinato la giornata irritandomi troppo, colpa mia. Stupida due volte che in un tragitto così bello mi sono dimenticata la macchina fotografica. Le foto che ho sono del cellulare, mostruose.



L'ambiente subito si è presentato molto commerciale e frequentato dai falsi amanti di montagna (cartacce in ogni posto), Pinzolo bella ma molto affollata, i parcheggi, il trenino i bus che salgono e scendono. Tantissima gente che andava verso le cascate Nardis, un putiferio di movimento, non mi piace la montagna così ma comunque nulla mi ha vietato di godermi i paesaggi. Dopo qualche pedalata si sono presentate imponenti, loro, le cascate Nardis (ora copio una foto dalla rete perchè il mio cellu non poteva immortalare tanta bellezza):







Ammirandole ho subito notato quanto la natura sia imponente, forte, rigogliosa. Le cascate viste in tv sono una cosa, dal vero è sorprendente, avevo quasi quasi l'idea d'inchinarmi a così tanta potenza. Vedere certi paesaggi capisci davvero che cosa sia la natura, la terra, e diventi un naturalista per forza, anche una carta insignaficante di caramella t'infastidisce vederla per terra.






Tragitto davvero molto bello, paesaggi che vedevo solo in tv, mi sentivo molto Heidy (anche se in mountain bike) e dopo tutto ste ben di Dio ci siamo rifociallati al rifugio, per poi proseguire ancora e arrivare in un punto dove abbiamo abbandonato le bike e a piedi abbiamo cominciato a fare un sentiero molto irto. Per me è stata un'altra faticata, ma nonostante la stanchezza una volta arrivata in quello spiazzo rinchiuso tra le vette ancora innevate, circondata da alberi, cascate, un ruscello, la piccola baita, le mucche al pascolo mi sembrava di essere arrivata in paradiso. Non sentivo nessuna stanchezza ho cominciato a scutare a guardare, camminare sui ponticelli fatti di tronchi, subito un bel pediluvio in quell'acqua gelida. Da li si vedevano le cascate che dalle vette si lanciavano verso le increspature della montagna, è un peccato che dalle mie foto non si possa vedere bene, ma dal vero uno spettacolo davvero imponente.


http://www.valgenova.com/valgenova2009.pdf


















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